“SOCIETÀ DELLE NAZIONI”: SUPERSTATO MASSONICO

di JULIUS EVOLA.

Estrat­to da “Scrit­ti sul­la mas­so­ne­ria vol­ga­re spe­cu­la­ti­va”.
Edi­zio­ni Arŷa, Geno­va 2012. 

Con­tro colo­ro che inda­ga­no i retro­sce­na del­la sto­ria e pre­sen­ta­no le influen­ze occul­te, cui spes­so gli avve­ni­men­ti visi­bi­li obbe­di­sco­no, si muo­ve volen­tie­ri l’accusa di fan­ta­sti­che­ria e di visionarismo.

Cer­to, oggi soprat­tut­to non man­ca­no men­ti scal­ma­na­te, pron­te a veder spet­tri per ogni dove. Ma è altret­tan­to vero, che la limi­ta­zio­ne pro­pria al “posi­ti­vi­smo” sac­cen­te del­le accu­se su accen­na­te è non meno peri­co­lo­sa e da dif­fi­dar­si. Noi ci doman­dia­mo se, qua­lo­ra, per caso, dav­ve­ro esi­stes­se­ro del­le influen­ze occul­te die­tro alla sto­ria, pro­prio quei cri­ti­ci non ne fos­se­ro per pri­mi le vit­ti­me e gli stru­men­ti, dato che tali influen­ze s’ingegnerebbero di cer­to, nel loro inte­res­se e per con­ti­nua­re la loro ope­ra, a dif­fon­de­re la per­sua­sio­ne gene­ra­le “posi­ti­va”, che tut­to nel­la sto­ria vada avan­ti auto­ma­ti­ca­men­te e che ogni fina­li­tà occul­ta degli avve­ni­men­ti sto­ri­ci sia solo pro­dot­to di esal­ta­zio­ne ideologica.

Osser­va­zio­ni del gene­re potreb­be­ro vale­re in sede intro­dut­ti­va anche per ogni stu­dio del­la famo­sa que­stio­ne ebrai­ca e del­la meto­do­lo­gia che ad essa è vera­men­te ade­gua­ta. E biso­gna anche guar­dar­si dal tra­nel­lo, con­si­sten­te nel coin­vol­ge­re nel discre­di­to, in cui può even­tual­men­te cade­re una data for­mu­la­zio­ne di una idea, la sostan­za di que­sta stes­sa idea, la qua­le può inve­ce con­ser­va­re inte­ra­men­te il suo valo­re su di un altro pia­no. Per spie­gar­ci con un esem­pio, quan­do anche si riu­scis­se a indi­ca­re la dif­fi­col­tà di pro­va­re l’esistenza effet­ti­va di un com­plot­to mon­dia­le ebrai­co sul­la base di una azio­ne coscien­te diret­ta in tut­te le sue par­ti e in tut­ti i suoi effet­ti da una rego­la­re orga­niz­za­zio­ne di uomi­ni in car­ne e ossa, pure reste­reb­be impre­giu­di­ca­to il pro­ble­ma rela­ti­vo alla real­tà o meno di una enig­ma­ti­ca ma pur pre­ci­sa intel­li­gen­za, di cui mol­ti espo­nen­ti dell’ebraismo pos­so­no per­fi­no non ren­der­si con­to, ma che ciò non­di­me­no si pale­sa ine­qui­vo­ca­bil­men­te a chi con­fron­ti le ten­den­zia­li­tà pro­prie a mol­te cor­ren­ti e a mol­ti avve­ni­men­ti, in cui l’elemento ebrai­co ha avu­to una par­te essenziale.

Ma non è dell’ebraismo che in que­sto arti­co­lo voglia­mo pro­pria­men­te trat­ta­re. Noi voglia­mo piut­to­sto rife­rir­ci ad un altro caso di rap­por­ti “cau­sa­li” fra ideo­lo­gie e influen­ze segre­te da una par­te e risul­ta­ti sto­ri­ci dal­l’al­tra. Si trat­ta del­la rela­zio­ne fra Mas­so­ne­ria e Socie­tà del­le Nazioni

Uno scrit­to­re tra­di­zio­na­li­sta fran­ce­se, che for­se il let­to­re cono­sce per via di un arti­co­lo che già dedi­cam­mo ad un altro suo libro, ha cura­to recen­tis­si­ma­men­te la pub­bli­ca­zio­ne di un docu­men­to inte­res­san­tis­si­mo per chiun­que s’intenda a son­da­re i “sot­to­suo­li” sto­ri­ci. È il ren­di­con­to segre­to del­le sedu­te di un Con­gres­so del­la Mas­so­ne­ria del­le nazio­ni allea­te e neu­tre tenu­to­si dal 28 al 30 giu­gno 1917 a Pari­gi, con la par­te­ci­pa­zio­ne o l’adesione dei rap­pre­sen­tan­ti di ben 22 log­ge spar­se un po’ per tut­to il mon­do. In que­sto Con­gres­so, svol­to­si dun­que più di un anno pri­ma del­la fine del­la guer­ra, si sco­pro­no le vere fina­li­tà del­l’azione mas­so­ni­ca inter­na­zio­na­le, ed appa­re in modo incon­fu­ta­bi­le che la Socie­tà del­le Nazio­ni, nel nome quan­to nel­lo spi­ri­to, risul­ta cor­ri­spon­den­te ad un pia­no pre­ci­so pre­or­di­na­to dal­la Mas­so­ne­ria inter­na­zio­na­le, non solo, ma, più in gene­ra­le, da for­ze occul­te inte­se a far del­la guer­ra mon­dia­le lo stru­men­to pre­zio­so per la distru­zio­ne defi­ni­ti­va dell’Europa ari­sto­cra­ti­ca e tra­di­zio­na­le e per il livel­la­men­to e la demo­cra­ti­ciz­za­zio­ne a pie­no di ogni popo­lo “civi­le”.

Due temi furo­no posti all’ordine del gior­no dal Con­gres­so mas­so­ni­co di Pari­gi: la natu­ra dei trat­ta­ti di pace e la costi­tu­zio­ne del­la Socie­tà del­le Nazio­ni. La costi­tu­zio­ne del­la Socie­tà del­le Nazio­ni fu l’oggetto prin­ci­pa­le del­le discus­sio­ni, in con­for­mi­tà del­le paro­le stes­se dell’ordine di con­vo­ca­zio­ne lan­cia­to in tut­ti i pae­si dal­la Mas­so­ne­ria fran­ce­se: “Que­sto Con­gres­so avrà per mis­sio­ne ricer­ca­re i mez­zi per giun­ge­re a costi­tui­re la Socie­tà del­le Nazio­ni… È dove­re del­la Mas­so­ne­ria… far inten­de­re la sua gran­de voce uma­ni­ta­ria e diri­ge­re i popo­li ver­so una orga­niz­za­zio­ne gene­ra­le che farà loro da sal­va­guar­dia”.

Il vero sen­so di que­sto com­pi­to “uma­ni­ta­rio”, che dove­va sedur­re tan­te men­ti inet­te o imbel­li, si rive­la subi­to attra­ver­so l’interpretazione che il Con­gres­so mas­so­ni­co, con paro­le ine­qui­vo­ca­bi­li, dà alla guer­ra mon­dia­le. Come dice giu­sta­men­te il De Pon­cins, que­sta guer­ra, da lot­ta del­le nazio­ni, vie­ne tra­sfor­ma­ta in lot­ta socia­le mon­dia­le e assu­me i trat­ti di una vera e pro­pria “guer­ra san­ta del­la rivo­lu­zio­ne in mar­cia”. I vari aspet­ti di essa pas­sa­no in secon­do pia­no per i con­gres­si­sti mas­so­ni, rispet­to ad un aspet­to cen­tra­le, che è “il duel­lo gigan­te­sco fra due prin­ci­pi oppo­sti”, e cioè “quel­lo del­la demo­cra­zia e quel­lo dell’imperialismo”. “Que­sta guer­ra, sca­te­na­ta dal­le auto­cra­zie mili­ta­ri, si è tra­sfor­ma­ta in un for­mi­da­bi­le scon­tro fra le demo­cra­zie orga­niz­za­te e le poten­ze mili­ta­ri e dispo­ti­che” (tut­te paro­le testua­li dei rela­to­ri del Con­gres­so); don­de la con­clu­sio­ne, che “se vi ’è una guer­ra san­ta, è pro­prio que­sta, e noi dob­bia­mo ripe­ter­lo instan­ca­bil­men­te”.